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Aquerelli

Introduzione
Se oggi la tecnologia mette a disposizione del viaggiatore e non solo, sofisticati strumenti fotografici e addirittura pixel telematici, fino agli inizi del 1800, data che segna l’avvento della macchina fotografica, non esisteva altra possibilità del disegno per ritrarre e immortalare luoghi e paesaggi. Tutti i viaggiatori dovevano avere nozioni di disegno oppure si affidavano a pittori e ritrattisti professionisti. Così fu per gli esploratori di nuove terre, i cartografi, gli scienziati e i letterati. Anche coloro che viaggiano per piacere, normalmente sapevano disegnare assai bene e tale attività veniva svolta ovunque, in qualsiasi condizione ambientale e richiedeva molto tempo. Trattandosi spesso di documenti scientifici e inediti, gli appunti di viaggio e i dipinti erano preziosi e il materiale da disegno, era di importanza vitale.

Occorrente da disegno
Su indicazioni della Royal Geographical Society, per quanto concerneva i consigli sugli strumenti da portare in viaggio, alla voce “Occorrente per scrivere e appunti di viaggio” vi è un elenco dettagliatissimo che prevede molti quaderni, in vari formati, stratagemmi per il trasporto onde evitare di bagnarli, tipi di matite, come costruire pennelli tagliando le code agli asini, come fabbricarsi i colori, i tipi di carta consigliati e come rilegare. Insegna a fabbricare penne con le piume degli uccelli, e l’ inchiostro, un vero ABC per esploratori.

Henriette d’Angeville
La prima donna che nel 1834 scalò il Monte Bianco, ci dimostra quanto era importante il disegno dedicando addirittura, in un capitolo del suo diario, le lodi ad una delle sue guide poichè:

“Anselme Tronchet: un piccolo talento che non voglio tacere, veramente raccomandabile ai disegnatori, per il suo modo ammirevole di temperare le matite. Voi gliele date grezze, lui ve le restituisce affilate come aghi, e cosi perfettamente pulite che potreste scrivere o disegnare in guanti bianchi”.

William Bartram
Dal 1700 s’intensificarono le esplorazioni botaniche nel Nuovo Mondo. Compito non facile per questi viaggiatori, era quello di ritrarre e descrivere minuziosamente, piante, alberi, fiori, uccelli e quant’altro la natura riservasse da scoprire. Botanica e disegno divennero le materie e quindi i diletti preferiti di William Bartram che, nel 1773, fu tra i primi naturalisti a esplorare le terre vergini del Nord e gli Stati Uniti del Sud. Fu il primo scienziato a ritrarre la gru canadese, poi però, terminato il disegno, fu costretto a mangiarla per cena…
William Bartram in realtà, amava gli animali e sapeva dipingere la bellezza di luoghi che per altri non avevano nulla di speciale. Ammirò i popoli nativi incontrati durante i sui viaggi, soprattutto gli indiani della Florida che erano trattati con disprezzo dalla maggior parte dei coloni. Lo chiamarono Puc Puggy: cacciatore di fiori. Bartram è stato uno dei grandi precursori del movimento ambientalista. Il suo amore per la natura appare nei disegni che sono moltissimi: solo il catalogo degli uccelli americani, contiene 241 tavole diverse, e si rimane estasiati nell’osservare il talento. La meticolosità di quel tratto dimostra una vera e grande passione. Avesse posseduto una macchina fotografica, avrebbe trasmesso lo stesso pathos?