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Il treno, ieri e oggi

Testo tratto dalla trasmissione radiofonica “Astrolabio”

Edizione 2000/01 – Radio Flash 97,6 , Torino

Il Treno, ieri e oggi

Percorrendo la tratta ferroviaria Nizza-Marsiglia, prima di Cassis il treno fa una sosta nella cittadina di LaCiotat. Fu proprio lì, su un vecchio binario, che Lumiere immortalò la famosa locomotiva, era il 1895.
Tu, tu, tcu,tsu, signori in carrozza! Era il motto nelle capitali Europee del Novecento. L’invenzione del treno rappresentò un sogno, ma fu traumatica. Annullamento di spazio e tempo, causarono nei viaggiatori effetti collaterali, per eccessivo affaticamento. Abituati ad osservare ogni dettaglio di un viaggio, ora, con lo sguardo incollato al finestrino, le immagini scorreva no troppo veloci, per essere afferrate. Era una magia ma faceva parte di quel sogno.

Chi nel 1900, non si poteva permettere il lusso di un viaggio in treno, ma viveva a Parigi, prese letteralmente d’assalto il “PANORAMA DELLA TRANSIBERIANA”. Una ricostruzione teatrale del mitico treno Mosca-Pechino. All’interno di tre vagoni, allestiti con saloni, sale da pranzo, fumoir, bar, camere da letto, cucina, parrucchiere, gli spettatori potevano virtualmente percorre quei 9574 km. di strada ferrata. Davanti ai vagoni, si facevano scorrere delle immagini per mezzo di un meccanismo che trascinava diverse tele. I dipinti simulavano quattro piani di profondità, il primo con sabbia e ciottoli, il secondo e terzo con cespugli e arbusti, e il quarto, lungo 220 metri a alto 8, ritraeva gli elementi peculiari dei paesaggi. I panelli avevano dimensioni e velocità differenti, in modo da riprodurre l’effetto di accelerazione, e così pareva di essere su un treno in corsa.

Coloro che si sentivano svantaggiati, non potevano minimamente immaginare, quali sofferenze patisse l’invidiato viaggiatore. Soprattutto se era inglese. L’Inghilterra, attraverso il racconto di Stuart Tidey, ostentava linee ferroviarie all’avanguardia, mentre i treni continentali erano da lui descritti come “terribilmente fuligginosi”. Nel 1899 egli scrisse: “il carbone usato è di qualità inferiore, le locomotive emettono una grande quantità di fumo denso, pieno di caligine e residui. I britannici all’estero, devono affrontare un difficile dilemma: o aprire tutti i finestrini del treno e ritrovarsi neri come il carbone, oppure chiudere tutti i finestrini e, ri-respirare l’aria respirata, probabilmente satura di orrori di ogni tipo, sotto forma di microscopici organismi, lasciati da…precedenti passeggeri.

Sempre Tidey consigliò: “la soluzione migliore, è di sopportare la caligine, che ha almeno il merito di essere asettica, e di premunirsi di una spugna con cui pulirsi il viso e le mani, e di un nebulizzatore, contenente un po’ di mentolo ed eucalipto, da spruzzare ogni tanto in bocca e nelle narici”.
Gli italiani e i francesi invece, preferirono l’altra alternativa. Insomma, la disputa sul finestrino, continuo,’ con costante acrimònia, per tutta l’era del vapore!

Oscar Browning invece, nel suo Memories, annotò che nel 1868 nel tratto di Ferrovia al passo del Moncenisio, “gli scossoni erano notevoli, e la discesa terrificante per i passeggeri piu’ emotivi. Ho visto delicate fanciulle gridare e quasi svenire mentre si scendeva”.
Un altro disagio per i passeggeri del ‘900, era dovuto alla mancanza di toilette. La cosa che ricordava meglio Lina Duff Gordon, nel suo viaggio in Italia datato 1890, era “la fila di gente impaziente, che alle varie fermate, aspettava l’arrivo della gentile signorina con la chiave…”

A difesa della strada ferrata si pronunciò però Marianne North, la quale disse “sono finiti i tempi di quei lunghi viaggi in diligenza, e i turisti che disprezzano le moderne ferrovie, dovrebbero ricordare che, dopo tutto, hanno qualche cosa di cui essere grati.
“Ebbene, sono trascorSi più di 150 anni e la ferrovia esiste sempre, e siamo noi,…ora, i nuovi pionieri, della strada ferrata.

Turisti high tech, precursori della tecnologia projectraimbow, sistema touch screen che offrirà ai passeggeri : le previsione del tempo, cinema on demand e videogames. Collauderemo noi, il GSM-R dove r sta appunto per railway, un sistema che consentirà di pilotare i convogli senza fili. Inoltre, grazie a qualche kilometro di cavo coassiale, potremo rimanere in contatto col mondo web, anche nelle gallerie.
Certo, dalla fuliggine al projectraimbow, il passo non è cosi breve .
La Railtrack, società a cui fanno capo tutte le infrastrutture ferroviarie britanniche, con 23.mila miglia di binari, 2.500 stazioni, 11.000 dipendenti, l’8 ottobre 2000 è stata messa in amministrazione controllata.
La grande epopea delle privatizzazioni britanniche è definitivamente tramontata?

Anche da Lumiere a Ken Loach, il passo non è stato breve: Paul Mick e gli altri hanno sguardi smarriti, denunciano l’incoerenza del futuro tecnologico, e parlano il linguaggio del cuore. Lo stesso cuore che paradossalmente, ha palpitato tanto tempo fa, al fischio della prima locomotiva a vapore.
La storia la si può giudicare solo a posteriori, adesso sappiamo che per molti uomini la strada ferrata ha rappresentato un sogno, quello che per altri oggi è stato infranto.
Se vi capiterà di prendere un treno, vedrete molti alberi lungo i tragitti più impervi: sono robinie, piante ferroviarie per vocazione, usate per le opere di consolidamento del terreno. Osservate i binari. Nelle traversine di legno potrebbero ancora esserci i chiodi millesimo che recano la data di impregnatura del legno. Sono stati piantati dalle mani di qualcuno, con fatica.Sono ancora lì, a ricordarci il passato.