Una categoria molto particolare di viaggi e sicuramente promotrice poi del concetto di viaggiare, è rappresentata dai pellegrinaggi, ovvero dai viaggi con motivazione religiosa.
Roma, La Mecca ma anche Lourdes e Santiago de Compostela sono tuttora ambite e frequentate mete di pellegrinaggio. Molte religioni infatti hanno dei luoghi sacri di riferimento ed è buona norma per i fedeli andare a visitarli almeno una volta nella vita.
Così ad esempio per i cattolici Betlemme e Gerusalemme cominciarono ad essere la meta fondamentale dei pellegrinaggi cristiani nel quarto secolo. La Palestina subì quel processo di trasformazione generato dall’arrivo in massa e continuato di viaggiatori, turisti o pellegrini che fossero. La creazione di luoghi santi e di una topografia sacra infatti, non è molto diversa da quel processo che crea una qualsiasi località turistica: si comincia ad eliminare dalla zona le eventuali associazioni estranee, viene quindi sacralizzato il luogo, delimitato e cioè contrassegnato e separato da ciò che lo circonda. Viene poi inserita una cornice architettonica inserendo il contenuto entro mura e confini. Infine viene organizzata la logistica legata all’accesso: si stabilisce quali sono le vie d’accesso, le tariffe, gli orari. Poi nasce l’ oggetto che oggi tutti conosciamo: il gadget, il ricordino. Il luogo viene riprodotto meccanicamente in effigi, quadri, modelli, reliquie, souvenir, icone. Un attestato del viaggio compiuto oggi, una prova della tangibilità del proprio credo religioso in passato.
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Che il ricordino di plastica colorata sia un prodotto dei tempi moderni oggi non stupisce nessuno; più interessante è notare come l’associazione di uno spazio alla vita di Cristo e la sacralizzazione del luogo cominciarono molto indietro nei tempi: probabilmente possiamo datare al ‘326 con la visita dell’imperatrice Elena, madre di Costantino. Purificazione, sacralizzazione e delimitazione del sito furono immediatamente seguite dalla riproduzione di oggetti sacri.
La leggenda vuole che l’imperatrice Elena durante il suo pellegrinaggio in Palestina avesse scoperto la vera croce e i chiodi con cui venne crocifisso Gesù. Iniziò allora un fiorente mercato di distribuzione di copie di questi oggetti, era solo l’inizio. Con il secondo concilio di Nicea nel ‘787 il mercato delle riproduzioni di questi arredi materiali e oggettivi della storia di Cristo prosperò: il Concilio infatti sanciva che non si potevano consacrare Chiese senza reliquie, aprendo di fatto una caccia alla reliquia senza pari. La motivazione dei viaggi di tipo pellegrinaggio, venne rafforzata da quest’aspetto di riproduzione sociale delle cose sacre. Così, nonostante la conquista araba della Palestina, il pellegrinaggio divenne una forma rituale di viaggio nei secoli nono e decimo e fu particolarmente diffusa tra gli inglesi e gli irlandesi.
Una curiosità: al pellegrinaggio organizzato dai vescovi tedeschi nel 1064 si dice abbiano partecipato circa 7000 persone! Nel decimo secolo i Cluniacensi si occuparono di organizzare pellegrinaggi e costruire ricoveri sulle strade principali e naturalmente in Palestina.
Questo periodo, che precede le Crociate, aveva fissato anche regole precise, un codice per comportamento e abbigliamento: i pellegrini dovevano viaggiare scalzi, con una lunga veste sciolta di stoffa grossolana, il cappello a larga tesa, la bisaccia. Dovevano evitare armi e utensili di ferro, trascurare capelli e unghie ed evitare bagni caldi e letti soffici.
Forse l’usanza di dire a qualcuno sembri un “pellegrino”, nasceva da queste abitudini. Pellegrinaggio in realtà deriva dal latino peregrinatio, ovvero viaggio in terra straniera.
Nella religione islamica il pellegrinaggio è uno dei cinque precetti rituali fondamentali. Ogni mussulmano deve fare almeno una volta nella sua vita il pellegrinaggio alla Mecca. Mentre i primi pellegrinaggi erano stati rivolti verso Roma o Gerusalemme, nel primo Medioevo il viaggio di pellegrinaggio si rinnova verso sempre nuovi luoghi di devozione come le tombe di San Martino di Tours in Francia e di S. Giacomo a Santiago de Compostela in Spagna.
Nell’età moderna è largamente sopravvissuta la pratica dei pellegrinaggi cristiani, verso Roma ma anche verso i più celebri santuari europei, primi fra tutti Lourdes e Fatima, e verso altri luoghi di devozione. In particolare Santiago de Compostela, sorta sullla presunta tomba dell’apostolo S. Giacomo, è divenuta dal sec. XI uno dei più famosi santuari dell’Europa medievale. Le principali vie di pellegrinaggio, che partivano dalla Francia e si univano tutte a Puente de la Réina in Spagna, da dove proseguivano per Santiago de Compostela, erano quattro:
1) St-Gilles, Montpellier, Tolosa;
2) Cluny, Conques, Moissac;
3) Vézelay, St-Léonard-de-Noblat, Périgueux;
4) Tours, Poitiers, St-Jean d’Angély, Saintes, Bordeaux.
Il viaggio era costituito da tappe poiché i percorsi erano costellati di “basi” come oratori, cappelle, croci di via, ospedali, ospizi e naturalmente locande.
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