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Il butlinismo

Negli anni trenta del Novecento, Billy Butlin apriva in Gran Bretagna il suo primo centro vacanze introducendo un elemento che avrebbe cambiato per sempre i centri di vacanza.
La sua geniale intuizione fu l’introduzione dell’ animatore, una sorta di angelo custodi delle vacanze che arricchiva l’atmosfera, organizzando giochi di intrattenimento e soprattutto che infondeva allegria. Per la prima volta un centro vacanze era dotato di persone che di professione organizzavano e stimolavano il divertimento e lo svago. Stavano maturando i tempi per i Club Med e simili.
L’idea di Butlin era quella di offrire non soltanto un pacchetto turistico all inclusive ma anche un vero e proprio programma di vacanza. Al mattino ci si alzava con la sveglia della radio del campo. Venivano organizzati intrattenimenti per i bambini per lasciare agli adulti un po’ di tranquillità; alla sera uno stuolo di baby-sitter consentiva agli adulti di dedicarsi al ballo, alle conversazioni tra amici, allo svago in generale.
Ogni sera c’era una festa con giochi e competizioni di ogni sorta. Tutti gli animatori indossavano la rigorosa divisa: blazer rossi e pantaloni di flanella bianchi. Era solo l’inizio, ma per il totale trionfo c’era un difetto, forse causato semplicemente dal contesto e dai tempi in cui era nato: dopo la guerra, il ricordo del concetto di vita militare di campo, dava alla vacanze uno stile troppo irregimentato per l’uomo sempre più moderno e dunque libero. E quindi a partire dagli anni ’50 il butlinismo andò in crisi.
Butlin cambiò nome alla sua idea, da campi di vacanza divennero villaggi, ma l’etichetta ormai era attribuit e la strada era aperta alla nuova era. .Lasciava così il posto al noto Club Med che, ancora una volta, introduceva un nuovo elemento, una maggiore libertà. E fu sufficiente per rappresentare la nuova alternativa degli anni ’60.